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….Se è vero che siamo in democrazia, come dite voi, allora DOVETE ascoltare e dialogare con noi. Invece voi la decisione l’avete già presa senza interpellare nessuno e senza prendere in considerazione i nostri progetto sociali che per voi “fanno ridere”.
E non accusateci di monopolio…. è assurdo. Magari avessimo il monopolio e la gestione completa del palazzetto. Non ci sarebbero infiltrazioni d’acqua tali da sospendere gare e tornei, oppure le partite si svolgerebbero regolarmente e non al buio come succede adesso da diverso tempo. Noi facciamo gli interessi del comune di Senna. Voi no.
E se vi sentite particolarmente offesi tali da minacciare querele per diffamazione, fatelo pure. E’ nel vostro stile. Non dialogare. Bravi!….

Alberto Santini

Lettera del presidente

Senna 12 luglio 2017

Come prima cosa, dopo aver letto l’articolo pubblicato su “La Provincia” di oggi 12 luglio 2017, voglio ringraziare per le sincere e veritiere dichiarazioni di Fabio Borghi e ribadisco, come sottolineato nell’articolo, che la nostra società non ha alcun rancore verso Basket Cucciago e PGC Cantù, in quanto ogni società deve cercare quanto utile per dare un buon servizio ai propri atleti.

La nostra “battaglia” è solo ed esclusivamente verso la giunta comunale di Senna Comasco, dalla quale direttamente non siamo riusciti ad avere una motivazione valida per questi tagli alla nostra società, tagli che, intendo precisare,  non sono di 6 ore, come più volte da loro affermato, ma bensì di 13,30 per due settimane al mese e di 16 ore per le altre due, in quanto le due ore e mezzo del sabato sono per disputare partite di campionato che si giocano in casa a settimane alterne (ore comprovate da loro comunicazione inviataci in data 6 luglio), tale totale nasce dal fatto che oltre al Basket Cucciago sono state concesse ore a PGC Cantù ed a ASD Artistica Lario.

Oggi però dopo aver letto l’articolo sopra menzionato abbiamo avuto la riprova di quanto da noi da tempo sospettato:

la giunta comunale di Senna vuole eliminare dal proprio territorio la nostra società

infatti, l’articolo riporta la testuale dichiarazione da parte del Basket Cucciago:

“ Il Comune di Senna ci ha fatto sapere che c’era la possibilità di giocare anche da loro”

Tale dichiarazione è la riprova che, senza chiaramente nessun consulto con noi per sapere se effettivamente vi erano delle ore da noi non utilizzate, il Comune aveva già deciso di tagliarci degli spazi per darli ad altre società di altri comuni.

Non vedo quindi altre motivazioni se non quelle di un’avversione personale verso di noi e di voler dare la possibilità ad alcuni atleti sennesi, che spontaneamente hanno deciso di giocare in altre società, di poter giocare sotto casa, tutto ciò forse perche all’interno di questo gruppo di atleti sennesi vi sono figli di amici o di esponenti della maggioranza che amministra oggi il comune? A chi ci legge la risposta

Voglio chiudere con un ultima amara riflessione:

Il comune di Senna ci sta ostacolando, senza però considerare che lo sta facendo sulle spalle di bambini, ragazzi e ragazzi disabili che hanno solo voglia di praticare il loro sport preferito senza voler sentire parlare di diatribe personali o lotte politiche ed è per questo che noi continueremo ad esserci chiedendo il contributo logistico a tutti i comuni del circondario comasco che potranno e vorranno darcelo, perché noi vogliamo continuare a fare Sport con la S maiuscola con e per i giovani.

Il Presidente
Patrizio Passeri

Fare la DIFFERENZA

Senna luglio 2017

Cari amministratori del comune di Senna, mi permetto di chiedere una riflessione sulla vicenda del palazzetto comunale.

Togliere spazi presso le strutture sportive comunali ai progetti di inclusione sociale rivolti alla disabilità concedendoli ad altre società sportive che di palestre nel canturino ne hanno a disposizione a decine, non è la soluzione per raccimolare consensi politici e pochi spiccioli per ripianare debiti regressi.

Chiudere alla disabilità significa spendere nel prossimo futuro ingenti somme di denaro pubblico per sostenere centri diurni, assistenti sociali, strutture private e pubbliche di igiene mentale e tutto quello che gli va dietro.

Non permettiamo ai ragazzi disabili, ma anche ai soggetti considerati borderline, ragazzi difficili, ragazzi con disturbi comportamentali o chiamateli come diavolo volete, di chiudersi in casa davanti ad una TV o peggio ancora di frequentare luoghi potenzialmente pericolosi per loro e per gli altri cittadini.

Permettete a chi, da 30 anni, in modo gratuito e spinti solo da uno spirito umanitario sopra la norma, rimettendoci talvolta in soldi, salute e famiglia, permette a centinaia di persone, di Senna e dei comuni limitrofi, di esprimere le proprie abilità, senza sentirsi diverso dall’altro.

Non siamo più negli anni 80/90 quando si faceva la lotta con l’oratorio a fianco perché considerati nemici, non è più ora di derby, è ora di offrire un’ ampia e mirata scelta sportiva ma anche di educazione sociale per consentire a TUTTI di esprimere le proprie abilità, soprattutto a chi ha maggiore difficoltà o ha poche risorse a disposizione.

Non facciamo una polemica per 22, 18 o 40 persone, che hanno più diritto rispetto ad altri all’utilizzo delle strutture comunali perché sono residenti. Tali soggetti infatti usufruiscono già di altre strutture sportive presso altri comuni dell’hinterland, gestite da numerose associazioni sportive che fanno gli stessi sport.

I nostri progetti non sono progetti “che fanno ridere” come li avete definiti voi.

Sono vittorie, sconfitte, amori, risate, delusioni, incazzature e molta voglia di vivere. Ma soprattutto sono insegnamenti di vita, per loro, per noi e per tutti.

Senza rancore per nessuno, perché tutti i bambini davanti ad una palla cominciano a giocare insieme.

Fatelo anche voi, insieme con noi.

Alberto volontario Basket Disabli

ORE TAGLIATE ALLA POLISPORTIVASENNA

Vi propongo l’articolo che è uscito oggi sulla provincia di Como, rettificando alcuni errori emersi con la dichiarazione del vice sindaco:

I giocatori che militano nella nostra società Polisportivasenna, che fu hai suoi tempi Basket Senna, sono 36 e non 18 come continua a sostenere l’amministrazione comunale.

I 18 giocatori sono solo quelli che giocano nel settore basket, ma ormai la Polisportivasenna come dice lo stesso nome è composta da ben 3 settori sportivi BASKET, PALLAVOLO e CALCIO tutti utilizzatori della palestra.

 

Quando il tuo COMUNE tifa per le altre squadre

Come mamma sennese e psicologa sportiva sono da sempre stata membro delle associazioni sportive dei paesi in cui residievo. Da sette anni vivo a Senna e milito nella Polisportivasenna, prima come allenatrice e ora come vice presidente.
In questa polisportiva, che definirei una famiglia più che un’associazione, ho trovato forti valori educativi che si esprimono nell’offrire progetti di motoria all’interno delle scuole sennesi, nel cercare collaborazioni sportive sempre più valide e nel comprendere tra le fila delle varie squadre anche lo sport per disabili psichici.
Ho visto questa società crescere negli ultimi anni e perseguire sempre più questi valori, arrivando ad ampliare notevolmente l’offerta sportiva per l’anno prossimo 2017/18. Ho trovato insegnanti e famiglie riconoscenti che ci chiedono di fare sempre di più e che partecipano alle diverse attività con i nostri allenatori, tutti volontari.
Nella mia esperienza ogni comune che ho incontrato ha sempre favorito l’attività sportiva del proprio paese perché è ormai risaputa e confermata la sua valenza sociale ed evolutiva. Sono rimasta purtroppo negativamente sorpresa nel vedere che il comune di Senna non si muove in questa direzione. Anziché supportare la società del proprio territorio ha preferito dare spazi a società esterne, proprio dopo la nostra condivisione dei diversi progetti in essere per la prossima stagione, che richiederanno molti spazi palestra. La motivazione data è stata quella di garantire la pluralità dell’utilizzo del palazzetto, ma forse hanno inteso male la legge che sottolinea l’importanza della pluralità dell’offerta sportiva, non delle società. Noi offriamo quattro sport: calcio, basket, volley e basket disabili; quindi il comune, secondo il principio dell’offerta plurima ha tutti i diritti di inserire in palestra altri sport per offrire più scelta ai suoi cittadini, ma questa giunta comunale ha invece scelto di cedere il palazzetto a società di basket, quindi sport già presente!
Sono rimasta sconvolta nel vedere consiglieri comunali che di fronte ai validi progetti da noi presentati ridevano dicendo ‘ma fate questi progetti perché non avete abbastanza iscritti per i vari anni’. A parte che l’offerta di società sportive provinciali è ricchissima e che le famiglie possono scegliere dove iscrivere i figli anche a seconda della vicinanza ai nonni o al lavoro, è la prima volta che un comune anziché collaborare con le società del territorio per farle crescere si oppone e sembra quasi godere delle difficoltà.
Non so ad oggi dare una spiegazione intelligente a tale scelta dell’amministrazione del mio comune e sinceramente come mamma sennese mi preoccupa il fatto che chi gestisce il luogo in cui vivo non abbia a cuore i propri piccoli cittadini e gli adulti che gratuitamente scelgono di occuparsi di loro.
Georgia Broggi Napolitano
mamma e sportiva sennese